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Burnout: cos’è e come si può prevenire

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) dal prossimo Gennaio 2022 inserisce il “BURNOUT” nell’International Classification of Diseases, non come malattia, ma come fenomeno lavorativo che influenza lo stato di salute. Il “BURNOUT” è un termine anglosassone che letteralmente significa surriscaldamento o esaurimento, indica lo stress cronico sul posto di lavoro che determina un logorio psicofisico ed emotivo, un esaurimento emotivo con un impatto negativo sul proprio benessere.

Inizialmente il “BURNOUT” venne associato alle professioni sanitarie e assistenziali, ora è riconosciuto essere associato a qualsiasi contesto lavorativo con condizioni altamente stressanti. Oltre a manifestazioni a livello comportamentale e fisico, il “BURNOUT” si può manifestare anche a livello cognitivo ed emotivo in modi differenti come ad esempio: calo delle energie e spossatezza, delusione, difficoltà di concentrazione, disinteresse e demotivazione al lavoro che conducono ad una ridotta prestazione professionale, trascuratezza degli affetti e delle relazioni sociali e quindi anche con ripercussioni nella vita personale.

Qual è il reale impatto del “BURNOUT” nella nostra realtà? È un impatto di consistenza importante e, purtroppo, negativa.

In occasione della Giornata Internazionale della Salute Mentale dello scorso 10 ottobre 2021, BVA Doxa per Mindwork, la prima società italiana per la consulenza psicologica online in ambito aziendale, ha pubblicato i risultati di uno studio sul benessere psicologico dei lavoratori italiani. Ecco alcuni dati:

  • Per il 75% dei lavoratori italiani le sensazioni maggiormente sperimentate nella quotidianità sono quelle legate ad ansia e stress.
  • Quasi il 30% dei lavoratori ammette di essersi assentato dal lavoro una o più volte a causa di eccessivi carichi di stress, ansia e malessere emotivo, con relativo impatto sulla perdita in produttività causata dall’assenteismo.
  • Il 37% dei lavoratori italiani ha lasciato un lavoro a causa del malessere emotivo legato all’ambiente professionale, e questo fenomeno sembrerebbe essere particolarmente comune tra gli under 34.
  • Quasi il 50% dei lavoratori non si sente libero di parlare apertamente in azienda del proprio malessere e quindi l’azienda ignora, cioè non sa. Nei casi in cui i bisogni vengono espressi, spesso sono sottovalutati per mancanza di ascolto da parte dell’azienda, comportando effetti negativi sul clima aziendale.

Per migliorare il benessere dei lavoratori, le aziende investono prevalentemente su azioni dirette tipo la flessibilità di orari e benefit economici che il 40% degli intervistati considera inefficaci, con un evidente “gap” tra il desiderato e percepito. Dall’indagine però, emerge che circa il 60% delle aziende valuterebbe positivamente iniziative a sostenere il benessere del singolo, comprendendo che in uno stato di benessere la persona lavora meglio e quindi ne beneficia anche la produttività dell’azienda.

Come accorgersi dei primi segnali di “BURNOUT” per intervenire al più presto?

Un suggerimento semplice è quello di prestare attenzione ad alcuni comportamenti con la D, come:

  • Delusione
  • Demotivazione
  • Difficoltà di concentrazione
  • Disinteresse
  • Disagio ad accettare cambiamenti
  • Diminuzione delle energie, delle prestazioni e delle relazioni sociali.

Identificati i comportamenti, come si può prevenire il “BURNOUT”?

Iniziando tempestivamente un percorso individuale di Business Coaching. Il Business Coaching è un percorso di sviluppo personale che può migliorare il benessere emotivo perché parte dall’unicità della persona per:

  • aumentare la fiducia in se stessi e la propria autostima
  • aumentare la consapevolezza di sé e del contesto lavorativo
  • identificare i propri bisogni, i propri vantaggi e i propri desiderata
  • identificare i propri Valori e l’attinenza con quelli aziendali
  • trovare la motivazione per prendere decisioni, attuare cambiamenti e raggiungere un nuovo obiettivo

Un percorso di Business Coaching inizia con il farti fermare e a farti prendere consapevolezza della situazione attuale che stai vivendo; questo ti permette di mettere a fuoco dove vorresti andare, cosa vorresti fare e quali sono i cambiamenti personali e professionali che ti servono per raggiungere la tua meta e ritrovare il tuo benessere.

Come Business Coach professionista accompagno manager, professionisti, imprenditori in percorsi di coaching personalizzati per Valorizzarsi e Rinnovarsi.


Autore: Valentina Reiner

Valentina Reiner è Certified Business Coach (CBC™) by Worldwide Association of Business Coaches (WABC), European Individual Accreditation (EIA) Coach/Mentor at Senior Practitioner Level by European Mentoring and Coaching Council (EMCC), Neuromanager Positivo Applicato (NPA®) by Apprendo Academy

Valentina Reiner
Valentina Reiner

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Bibliografia:

www.stateofmind.it/burnout

www.bva-doxa.com/il-benessere-psicologico-dei-lavoratori-italiani

alleyoop.ilsole24ore.com/2021/10/04/giovani-lavoro

thevision.com/attualita/burnout-lavoro-dimissioni


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